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I Primi 25 anni

La "Banda Musicale" di Villa di Tirano nasce, o meglio rinasce — come l'araba feni­ce — dalle ceneri di un gruppo preesistente che per parecchi anni ha dato impronta di sè nella vita del Borgo.

La rinascita si fa risalire al 1978 per opera della locale "Pro Loco", istituzione bene­merita e attenta alle tradizioni di un popolo che ha vissuto, allora come oggi, all'ombra di vigneti e di meleti - quindi essenzialmente di agricoltura — con qualche occhio di ri­guardo all'artigianato e alla piccola industria.

Ebbene, in questo sito di gente dura e lavoratrice rinasceva appunto un Complesso Musicale che è vanto delle sue genti, ma che lo è stato ancor più quando la vita era più dura, fatta di lotte fra cattolici e socialisti, fra "contrabbandieri", che arrotondavano il magro salario profumando di caffè tutta la sponda soliva, e Guardia di Finanza.

Ebbene, questa vita musicale che ha tenuto per ben 25 anni e oggi si ripropone in paese per ricordare il lieto evento, esisteva assai prima e, stando alle ricerche sinora compiute, già dal 1895.

Allora le occasioni di festa erano tante e ci pare di poter dire assai più vissute dalla gente: si pensi che non solo mancavano radio e televisione, ma neppure la luce elettrica nelle strade e nelle case, e che automobili e moto e quant'altro servisse quale mezzo di trasporto per avvicinare la gente erano assai rare e lente erano le occasioni di scambio fra paesi vicini.

Nel 1895 però si va a Grosotto (non è detto con quale mezzo pubblico o pedibus calcantibus come spesso avveniva), dove ad attendere la Banda ci saranno più di due­cento persone e le Consorelle di Bormio, di Poschiavo, di Tirano, di Sondalo, di Bian­zone a fare da corona in un incontro in piena regola che potremmo definire storico grazie anche all'ospitalità della signora Caterina Pozzi vedova Tuana che accoglie tutti a un banchetto allestito nella propria abitazione: e che abitazione! Una festa che si ripe­terà puntuale l'anno dopo a Poschiavo, in settembre, con una partecipazione di Bande ancora più nutrita. Poi verrà la volta di analogo incontro a Tirano: il tratto da percor­rere, per noi, è breve ma la festa è lunga e il banchetto questa volta è di circa 400 per­sone "stipate" dentro un mastodontico padiglione "data la sceleratezza del tempo": Così il cronista, un po' celiando, commenterà il banchetto: "La fame proverbiale, com­pagna indivisibile dei figli d'Euterpe, più fida della gloria, li accompagna dovunque, e poiché anche in fatto di sete — narran le cronache — i suonatori non si mostravan dege­neri dei loro antenati, il solerte comitato ha infiorato qua e là il tisico programma con alcune bicchierate". Seguiranno concerti fino a tarda sera.

Poi ci sarà un silenzio della vita bandistica a Villa di Tirano fino al dicembre del 1928: un silenzio che non vuol dire che la Banda non c'è più, ma che, ne siamo certi, potrà essere colmato dalle ricerche ancora in corso.

Quell'anno saranno indette a favore dell'Asilo Infantile, in uno con l'inaugurazione del nuovo acquedotto e delle nuove fontane. "Intanto in piazza si dava la scalata all'al­bero della cuccagna e la musica teneva desto nella folla lo spirito della giornata".

L'anno successivo verrà inaugurato, alla presenza del Prefetto, il Pio Ricovero "Ste­fano Bongioni", e la Banda allieterà la festa con i suoi suoni: inutile dire che c'era tutta la popolazione alla breve ma intensa cerimonia.

Dopo otto anni ancora di silenzio, la Banda di Villa di Tirano prenderà parte alla storica Festa dell'Uva che si tiene a Tirano, una sagra che ancora oggi ha "il colore, il sapore e l'odore delle antiche vendemmie".

Dovranno passare altri 41 anni di vuoto perchè sia ripresa un'attività tanto cara ai Villaschi che con impegno e sacrificio encomiabili hanno ripreso, or sono 25 anni, un'attività che oggi ci consegnano più che mai pimpante e piena di buoni propositi.   

           

IL PRESIDENTE PROVINCIALE
ANBIMA - SONDRIO
Giancarlo Bianchi